Mi è toccato viaggiare per 400 Km in direzione nord-ovest per andare a sistemare un’unghia di terra in Molise.
Il percorso mi ha aiutato a preparare il tiro per mirare meglio che ho potuto. In fondo sistemare un giardino è rendere accogliente uno spazio, anzi per me vuol meglio dire approssimarmi all’estemporaneità del paesaggio, nell’idea che il giardino debba risuonare con esso.
Paesaggi collinari estesi presi a prestito, ribaltati alla scala minuta, secondo quell’effetto shakkei che ho cercato oltre la siepe del fondale.
Sono andato a San Giovanni, ho riconosciuto più che altro l’attesa riconoscente del luogo.
Fare amicizia è richiesto per smuoversi dal proprio seggio comodo, avanzare incontro anche è necessario.
Poi non resta che usare parole rimescolate alle piante e alle pietre e alla fiducia di poter ritornare presto. Tornare per la sorpresa di vedere se ha funzionato davvero.