Dune di materiale minerale prevalentemente bioclastico, incoerente e mobile davanti all’avvento dello stabile presidio meteomarino.
Onde con andamenti variabili che si estendono sopra e sotto il pelo dell’acqua. Qui risalgono fino al limite del dominio della sabbia.
Ad un certo punto, la tramontana ha soffiato una trincea attorno alla arruffata lanuginosa santolina delle spiagge*, le ha scalzato i fianchi con un fossato effimero a strenua difesa dai vagolanti esploratori in mezzo ad habitat improbabili e strani.
Tutto frana sotto i piedi in una innumerabile fatica di Sisifo; ruzzolamenti inenarrabili senza cronaca e attenzione.
Resta solo l’attesa dell’assenza umana a ricomporre gli andamenti dei profili. La stolta prima linea vegetale, se resiste, è la muta Direzione Lavori di questo cantiere dinamico costruito sulla sabbia.
La dinamica dei litorali sabbiosi è un gioco tra assenza e silenzio, in attesa del sibilo del vento che spira verso l’interno.
Ostacoli sono pure le variopinte plastiche sparse e insabbiate a ricordarci che siamo sul limitare di un margine di ambienti senza un più un altrove.
Otanthus maritimus (L.) Hoffmanns. & Link subsp. maritimus