Una montagna può tornare alla mente tutta intera guardando questi due palmi di roccia compatta.
Le più grandi fronde di felci preistoriche sono, in miniatura, le cedracche (Ceterach officinarum) che sfidano la ragione umana di starsene da sole, e non si sa da quanto tempo, senza impazzire del tutto.
Una alta indifferenza ammanta queste rocce dure e la vita molle che vi si insinua, come per una scommessa geobotanica, dove l’esito non ha altra scadenza se non quella della stessa caparbia esistenza che si perpetua.
Gli strati stridono di storie naturali dove tutto partecipa verso lo stesso segno.