Tiro (Libano), marzo 2021

Tiro (Libano), marzo 2021

WhatsApp (foto)[18:30, 3/3/2021] Gianfranco: Piccolo giardino pensile a Tiro in Libano. Un caro saluto

[19:00, 3/3/2021] Bruno: La fitofilia è davvero internazionale … Grazie, buon soggiorno libanese

I piccoli giardini di boîtes dei vicoli di Tiro hanno il senso di quell’insopprimibile necessità di stare con le piante, tra le piante. Una fitofilia atavica, inconscia, che abbiamo tutti anche senza saperlo e anche quando sembriamo solo dei distratti calpestatori di lastricati di asfalto.

Piccoli arbusti, piante erbacee, radicati in scatole di latta piene di terreno, sono gesti universali che ci accomunano in ogni posto, mi pare.

A conferma botanica di ciò, tra le piante si scorge il nastrino*, di comunissima coltivazione domestica.

È apprezzabile come anche in povertà non si disdegna l’”utilità dell’inutilità” (cit. Zhuang-zi) delle piante ornamentali.

Malgrado quella terra evochi, inevitabilmente, conflitti umani, quel giardino pensile fa pensare alla pacificità della persona che l’ha allestito. Senza voler sapere se lo ha fatto per abitudine locale, tradizione, piacere o altro, preferisco pensare che quel giardiniere trovi, grazie ad esso, momenti di presenza totale tra le piante che cura.

Così capita a me, e così spero accada a tutti i giardinieri planetari.

*Chlorophytum comosum